Io non rompo le scatole.


IMG_20130909_012159Io non rompo le scatole.

Non sono quel tipo di persona che chiede favori e pungola pungola pungola finché non li ottiene. Sono quel genere di persona che entra in punta di piedi e chiede il permesso per ogni cosa, con educazione, pronta a far suo tutto ciò che il mondo è disposto ad offrirle, senza però sentirsi in diritto di doverlo ottenere per forza.

Non sono il tipo di persona che pensa che la vita del prossimo giri sempre intorno a lei. Se quest’ultimo ha tempo per me, ben venga, sfruttiamolo al massimo. Se non ne ha, va bene, io sono qui. Aspetto. Arriverà anche il mio turno, e se questo proprio non dovesse accadere, cambio giostra.

Non sono il tipo di persona che ricorda agli altri gli impegni presi, se vede che questi ultimi tardano a rispettarli. In fondo, chi sono io per meritare tali riguardi?

Sono una persona paziente, che se vuole ottenere qualcosa, lo fa, ma cercando di creare il minimo disturbo possibile. Che se deve portare a termine un obbiettivo, lo fa con le proprie forze e col massimo impegno, ma sempre nell’ombra.

Sono un persona che odia la luce e che si imbarazza nel dover chiedere, e che pur di non farlo, piuttosto che seguire una strada, ne sceglie un’altra. A volte se l’inventa pure, creando un percorso solo suo.

Sono una persona che sbaglia, che parte in quarta in ogni cosa che fa, ma che poi, se vede il traguardo allontanarsi irrimediabilmente, perde brio e smette di crederci. Ma non si arrende fino alla fine. A meno che non ci siano tutti i presupposti per farlo.

Sono una persona che si accontenta di una briciola per volta, guadagnandola con sudore e sangue, che poi, magari con più tempo degli altri, conquisterà l’intero biscotto e saprà godere probabilmente più degli altri della sua immensa dolcezza.

Sono una persona che interiorizza tutto, forse troppo empatica, che si rende conto degli sforzi che il prossimo fa per lei, ma, credendo di non meritarli, non forza la mano. Le basta il dito. Anche un’unghia. Il resto del braccio lo lascia a chi non può fare a meno di credere di essere al centro dell’universo.

Sono una persona che sbaglia e che sicuramente sbaglierà ancora ma non per questo si ritiene sbagliata. Sbagliare ci forma, ci indirizza sulla strada giusta, ci fa cambiare prospettiva, e nessuno ha il diritto di giudicarci per i nostri errori. Anche se ci fanno lasciare alle spalle qualcosa in cui veramente credevamo e avremmo sperato di vivere. Solo noi possiamo giudicarci per i nostri fallimenti.

Sono una persona che crede enormemente in ciò che fa, ma, nonostante questo, spesso capita che non ottenga ciò che vuole. E se questo accade, non si strappa i capelli. Le soddisfazioni arriveranno da altre parti prima o poi.

Sono una persona che si rende conto che il prossimo vive la sua vita, come io vivo la mia, e di certo non spetta a me arrogarmi diritti che so già di non avere. Le cortesie sono cortesie, un impegno è un impegno, ma in quanto tali, vengono destinati ad una piccola parte del tempo destinabile ad una causa senza futuro. Lo sforzo vale già l’impresa. E in ogni caso non sono una persona che pensa le verrà ricambiato tutto ciò che per lei è naturale offrire.

Sono una persona che per il suo modo di essere non si sente capita, rispettata, ma giudicata, messa all’angolo, col dito puntato, sempre sbagliata e criticata. La cui opinione e la cui prospettiva non contano nulla se tanto non si è raggiunto un obbiettivo. Che poi il percorso che si è compiuto abbia comunque lasciato il segno impresso in noi, poco importa. Se non puoi scriverlo e vantartene ufficialmente, quel segno NON ESISTE. 

Sono una persona che sicuramente deve crescere e maturare, farsi forte, cambiare, corrompersi via via col tempo e tramutarsi in qualcosa che evidentemente ancora non è pronta ad essere.

Ma per rispetto di me stessa, per amore di me stessa, per stima di me stessa, non ho intenzione di diventare diversa da quello che sono. Non adesso. E non radicalmente. Si cresce col tempo, con le proprie esperienze, giuste o sbagliate che siano e non le indicazioni ricevute e/o imposte da terzi. Nessuno ha il diritto di dirci cosa è giusto o sbagliato per noi. Cosa è giusto o sbagliato DI noi.

Le persone non vanno cambiate. Vanno amate. E rispettate.

Che ad ottenere sempre tutto facilmente, si finisce col perdere di vista il valore di ciò che si vuole davvero.

7 thoughts on “Io non rompo le scatole.

  1. Mi riconosco molto nelle tue parole. Il valore delle cose sudate, soprattutto dovendo dire grazie solo a sè stessi, è incommensurabile. Ma ho imparato che ci sono anche tante persone disposte ad aiutare, se lo chiedi. E che pensando di dover fare tutto da soli si finisce anche col sentircisi. Che le persone che ti stanno accanto, se vogliono godere di te e di quello che vuoi dare, lo devono fare a 360°. Non solo nel bello perchè le difficoltà te le sbrighi tu. Che anche tu puoi aver momenti no e difficoltà. Il guaio è che quando le mostri non sono abituati a gestirle e in qualche modo le sminuiscono. Almeno nel mio caso.
    Nessuno deve cambiare qualcun’altro o dirgli come deve essere. Ma tutti siamo in continuo mutamento. E i consigli sono sempre ben accetti!!! Ciao Sara e buon cammino! 🙂

    • I consigli sono sempre ben accetti ma libero arbitrio vorrebbe che una volta ricevuti poi stia a noi scegliere se seguirli o meno. E quando i consigli ci vengono imposti? Cosa diventano? E quando ci vengono rinfacciati (in particolar modo quando non vengono seguiti)? Cosa si deve pensare?

      • Chiaramente Sara io non conosco i particolari della situazione e non posso permettermi una risposta “precisa”! Posso dire che a volte l’amore tira brutti scherzi. Molti pensano, per ragioni varie, che il loro modo di pensare o agire sia il migliore senza specificarsi che è il migliore per loro stessi. E spesso quando crediamo che le persone che amiamo stanno secondo noi sbagliando ci arrabbiamo, non vogliamo che possano stare male e così insistiamo nel dare consigli. Perdendo un po’ di vosta il rispetto della libertà altrui. Questo non vuol dire che siamo o sono cattivi, ma solo che sbagliamo. Un confronto sincero, a cuore aperto, parlando in termini di “IO mi sento così e vorrei questo” e non di “TU mi dici così o mi fai sentire colà” permette di capirsi al meglio. Se poi non si vuole capire bè, i rapporti si modificano. Pur continuando a volersi bene!
        Ciao, Alessandra. 🙂

  2. Ciao, capito sul tuo blog spulciando qua e là tra la rete, e devo dire che mi piace molto, il modo in cui scrivi e ti racconti, così autenticamente, è una bella sensazione leggerti, trasmetti onesta e bellezza. Mi riscontro molto in quello che hai detto, in quel essere a mio parere deliziosamente differenti, e per questo non sempre capiti da tutti, in quei silenzi sinceri e nella fiducia che sia accontenta di poco, purché autentica. Mi piace molto tutto, e ti leggero con piacere, in più condividiamo la stessa passione per le scarpe, passione, ossessione, dedizione non saprei…so solo che come dice Marilyn (abbiamo scelto la stessa frase ) “Give a girl the right shoes and she can conquer the world”. A presto. Clo

    • Ciao! Scusami se ti rispondo con così tanto ritardo, ma sono stata fuori (in viaggio, as usual) e non avevo con me il pc. Ti ringrazio per queste tue parole, mi hanno aiutata a capire che forse essere se stessi non è poi così sbagliato.
      Sono contenta tu abbia deciso di leggermi e seguirmi! Ogni nuova persona che si sofferma su questo piccolo spazio virtuale, per me, è una nuova amica! Quindi benvenuta! 🙂

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