Siamo in crisi, questo è chiaro.
La situazione è quel che è, non c’è lavoro, gli anni per il pensionamento si sono alzati, non si fanno figli (e se si fanno, tendenzialmente dopo i 30) e, inevitabilmente, il paese invecchia.
Sono tempi duri un po’ per tutti: per lo studente che si ritrova in un sistema universitario che crolla a pezzi per via dei tagli all’istruzione pubblica, per il neo-laureato che non trova lavoro nel suo settore, per il neo-impiegato che non può fare affidamento su un contratto stabile e duraturo, per l’impiegato comune perché può rischiare il posto da un momento all’altro e vede il traguardo della pensione come una linea d’orizzonte che ad ogni passo in avanti si allontana sempre più, per i giovani che non riescono a comprare una casa, per tutti quelli che vorrebbero creare una famiglia o che, una volta riusciti, non arrivano a fine mese. Per tutti gli anziani che non ricevono assistenza, compagnia, cure e attenzioni e vengono soggiogati dai tempi che cambiano, e con essi, anche il sistema logistico della vita.
Sono dell’idea che noi italiani, quando vogliamo, sappiamo avere una marcia in più nei momenti difficili, vuoi perché siamo un popolo estremamente creativo, vuoi perché siamo dei gran paraculi, vuoi perché abbiamo nel sangue il concetto di “risparmio”, riusciamo sempre a cadere in piedi.
Avete mai notato che quando si è sotto pressione (per un colloquio, per un esame, per una gara..) la scarica di adrenalina che ci pervade ci porta anche a ingegnarci di più, a dare il massimo e ad ottenere dei risultati strabilianti? Ecco, io penso che si possa fare una diretta analogia con la situazione socio-economica che stiamo attraversando ora. Siamo in crisi, i tempi sono difficili, lavoro non ce n’è e tutto è rincarato.
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